di Enrico Ollearo
Neftali Ollearo inizia la sua attività a Torino nel 1920 aprendo una piccola bottega artigiana di riparazioni cicli e moto.
Nel 1921 costrusce il suo primo motore a 2 tempi da 132 c.c., montandolo su di un telaio da bicicletta opportunamente modificato collegato in presa diretta con cinghia trapezoidale alla ruota posteriore.
La bicicletta a motore così composta venne esposta al Salone delle Belle Arti di Torino, al Valentino, nell’inverno 1922/23 suscitando una notevole approvazione.
Nel 1923 costruisce anche un telaio ed un cambio a 3 rapporti con frizione monodisco con la trasmissione divenne mista catena/cinghia.
Prescrivendo a quel tempo il codice stradale la pedaliera funzionante (bicicletta a motore!), invece della leva della messa in moto Neftali studiò l’applicazione di un settore dentato fissato sotto la moltiplica che girando indietro i pedali permettese l’avviamento con la moto ferma, prima applicazione in Italia di tale congegno.
Nel 1924, attento alla clientela ecclesiastica e femminile, amplia la gamma con il “Tipo Lady”: una bicicletta a motore con telaio da donna, applicando il serbatoio in verticale sotto lo sterzo e due ampi paragambe per poter sistemare la gonna.
La bicicletta a motore di 132 cc. viene migliorata gradatamente nei particolari: parastrappi in gomma applicato sulla corona dentata della ruota posteriore, freno ad espansione posteriore ed a cerchietto anteriore, ruota posteriore smontabile grazie ad un innesto frontale senza smontare o perdere la regolazione della catena.
Il particolare modello “Ollearo comfort lusso” viene dotato di pneumatici di grossa sezione “Ballon” della Hutchinson, impianto elettrico con dinamo ed a richiesta il contachilometri.
Contestualmente la “Fabbrica biciclette a motore Ollearo” produce un motofurgoncino con due ruote anteriori direzionali e una posteriore di trazione.
Nel 1928 nasce la “motoleggera Ollearo”: il motore a due tempi viene ridisegnato e portato a 175 cc. con cilindro rotondo e testa in bronzo (ghisa in un secondo momento); possono essere eliminati i pedali grazie alle nuove leggi per la circolazione, viene ridisegnato il cambio sempre a 3 velocità che incorpora gli ingranaggi per l’avviamento e la leva per la messa in moto (sistema che viene brevettato per la sua originalità).
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