La moto Ollearo “250 Corsa”

di Silvio Ollearo

Mio fratello Roberto è sempre stato amante delle corse in moto, e ne aveva ben donde essendo nato e vissuto in mezzo a moto, motori, telai e ruote, in quanto nostro padre ha costruito motocicli dal 1920 al 1952.
Ha sempre partecipato a gare di regolarità e velocità ma per poter raggiungere risultati dovette attendere 52 anni.
Infatti vinse il campionato italiano sidecar in coppia con Renato Rocchi nel 1973-1974 su di un sidecar 750GT Suzuki costruito con la mia collaborazione elaborandone il motore.

Tornando a ritroso negli anni, subito dopo la guerra (ma l’idea sono sicuro l’avesse già da tempo), volle creare una moto da corsa che portasse il suo nome.
La scelta cadde sul motore Ollearo 250 quattro tempi ad aste e bilancieri di produzione.  Progettò e disegnò la modifica della distribuzione monoalbero, fece fondere il castelletto in alluminio; i bilancieri furono compito mio, studiò la lubrificazione della parte superiore applicando all’interno del basamento una pompa immersa nell’ olio derivando il moto dallo stesso asse a camme precedente.

La Ollearo 250 corsa al suo battesimo guidata da Silvio Ollearo.

La Ollearo 250 corsa al suo battesimo al Valentino Nuovo (parco Ruffini) nel 1947, guidata da Silvio Ollearo.

Lavorò molto sulla riduzione del peso complessivo applicando cerchi in lega, mozzi centrali in alluminio Salvay, parafanghi, serbatoio e manubrio pure in alluminio.
Una notevole riduzione di peso l’ottenne modificando il telaio, riducendo drasticamente il forcellone posteriore facendo passare l’albero di trasmissione all’ esterno.
Fu progenitore della sospensione posteriore “monocross” con motore insito nel telaio sotto il serbatoio.
Il tutto fu costruito in estrema economia, basti pensare che in quel tempo scarseggiavano i materiali, quindi bisognò arrangiarsi: il giunto elastico dell’ albero del cardano fu quello in gomma-tela della Fiat Topolino, supporti sella e parafango posteriore furono ricavati da profilati in dural di un aereo da caccia inglese abbattuto dalla nostra contraerea.
A forza di alleggerire si raggiunse il peso totale a secco di 107 Kg.

La moto fu verniciata in avorio chiaro che la distingueva da tutte le altre, in particolare il fregio sul serbatoio: si trattava di una scritta OLLEARO sfuggente in rosso mentre dietro appariva una R in grande, pure sfuggente di colore blu.
Il fregio fu opera del pittore Kiki Macciotta, nostro amico, il quale fece parte del gruppo “Surfanta” (Surreale e Fantastico) con Lorenzo Alessandri, Dionisia Goss ed altri.
La Ollearo 250 ottenne i natali nella primavera del 1947 nel viali del Valentino Nuovo e furono incoraggianti, infatti non si era lontani dalle potenze delle Moto Guzzi Albatros e delle Benelli Bialbero.
Partecipò a vari circuiti e gare in salita, l’ultimo fu quello di Pinerolo dopo di che fu messa in disparte per attendere ad altre attività.

Nel 2006 mio figlio Enrico partecipò al circuito di Dijon-Prenois per moto d’epoca con la 250 Ollearo Corsa.
Ottenne molto interessamento da parte del pubblico e furono pubblicate recensioni su tutte le riviste del ramo.
Ora fa bella mostra di se nella nostra collezione privata assieme ad ogni modello costruito da mio padre.

Torino 06/01/2010

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Caratteristiche tecniche:

  • Cilindrata 250cc
  • Distribuzione monoalbero con trasmissione a coppie coniche
  • Lubrificazione a sbattimento nel carter e forzata per gli organi della distribuzione
  • Accensione a magnete Morel
  • Freni a tamburo doppia camma Salvay
  • Trasmissione a cardano

 

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